Le sentenze della Suprema Corte di Cassazione definiscono in maniera definitiva il giudizio civile. Tuttavia, anche le sentenze della Corte di Cassazione sono suscettibili di revocazione , che è uno strumento di impugnazione straordinario, disciplinato dall’art. 395 cpc.
Il comma 4 contempla l’errore di fatto, secondo il quale " 4) se la sentenza è l’effetto di un errore di fatto risultante dagli atti o documenti della causa. Vi è questo errore quando la decisione è fondata sulla supposizione di un fatto la cui verità è incontrastabilmente esclusa, oppure quando è supposta l’inesistenza di un fatto la cui verità è positivamente stabilita, e tanto nell’uno quanto nell’altro caso se il fatto non costituì un punto controverso sul quale la sentenza ebbe a pronunciare ".
I requisiti per ricorrere con revocazione avverso la sentenza della Corte di Cassazione sono ben disciplinati dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 3107 del 1° febbraio 2019, n. 3107,che ha affermato: "ricorre, in proposito, il consolidato orientamento di legittimità (tra le molte, più di recente, Cass. 442/18) secondo cui: "L’istanza di revocazIone di una pronuncia della Corte di cassazione, proponibile ai sensi dell’art. 391-bis c.p.c., implica, ai fini della sua ammissibilità, un errore di fatto riconducibile all’art. 395, n. 4, c.p.c., che consiste in un errore di percezione, o in una mera svista materiale, che abbia indotto il giudice a supporre l’esistenza (o l’inesistenza) di un fatto decisivo, che risulti, invece, in modo incontestabile escluso (o accertato) in base agli atti e ai documenti di causa, sempre che tale fatto non abbia costituito oggetto di un punto controverso, su cui il giudice si sia pronunciato. L’errore in questione presuppone, quindi, il contrasto fra due diverse rappresentazioni dello stesso fatto, delle quali una emerge dalla sentenza, l’altra dagli atti e documenti processuali, sempreché la realtà desumibile dalla sentenza sia frutto di supposizione e non di giudizio, formatosi sulla base di una valutazione." Si è inoltre precisato (da ultimo, Cass. ord.26643/18) che: "L’errore di fatto idoneo a legittimare la revocazione della sentenza di cassazione, ex artt. 391- bis e 395, n. 4 c.p.c., deve riguardare gli atti interni al giudizio di legittimità, che la S.C. può esaminare direttamente, con propria indagine di fatto, nell’ambito dei motivi di ricorso e delle questioni rilevabili d’ufficio, e deve avere carattere autonomo, nel senso di incidere esclusivamente sulla sentenza di legittimità; diversamente, ove l’errore sia stato causa determinante della sentenza di merito, in relazione ad atti o documenti che sono stati o avrebbero dovuto essere esaminati in quella sede, il vizio della sentenza deve essere fatto valere con gli ordinari mezzi di impugnazione."Quindi deve trattarsi di una svista percepitta della Suprema Corte, che ha avuto incidenza causale sull’esito della medesima sentenza della Cassazione.
L’Avv. Pinto tutela la clientela in Cassazione anche nei giudizi per revocazione di sentenze della Cassazione